Venerdì primo marzo è stato un giorno speciale per tutti noi ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo grado del plesso di Camerino “G.Boccati” e del plesso di Serravalle “C. Federici”. In questi ultimi anni, a causa della pandemia COVID-19, svolgere un’attività didattica fuori dagli schemi come quella di andare tutti al cinema, era praticamente impossibile. Ci siamo ritrovati, invece, tutti insieme ai nostri insegnanti a fare una lezione speciale incentrata sul film “Neve” del regista e attore Simone Riccioni. Durante il tragitto in autobus per andare al cinema di Matelica molti di noi hanno iniziato a immaginare la trama. Non avevamo grandissime aspettative, perché eravamo convinti che fosse una storia semplice unicamente sul bullismo e cyberbullismo. Alla fine ci siamo dovuti ricredere del tutto. Tale tematica, infatti, è stata trattata in maniera leggera, appassionante e significativa. La giovane protagonista, che tra l’altro è proprio nostra coetanea, in un primo momento si era chiusa in se stessa ma, alla fine, grazie alle persone adulte a lei più care, soprattutto la mamma, e grazie anche a un sogno che si realizza, riesce ad essere più serena, sicura di se stessa e a voltare pagina. È stato quindi un film che ha suscitato grande interesse e un forte coinvolgimento emotivo. Ci ha portato a riflettere e a cambiare, almeno speriamo, il nostro modo di comportarci con gli altri, cercando di stare più tempo con le persone che amiamo e a non rimanere indifferenti di fronte a situazioni in cui qualcuno viene preso in giro. È stato entusiasmante anche l’incontro con Simone Riccioni e la protagonista Neve (Azzurra Lo Pipero) che hanno risposto a tutte le nostre domande. Ci hanno regalato momenti divertenti con la loro travolgente simpatia: come dimenticare la ola fatta gridando tutti insieme il titolo del film “Neve”? Ci ha stupito vedere anche alcuni luoghi dei nostri paesi che viviamo quotidianamente come set cinematografico e siamo contenti che attraverso questo film saranno conosciuti ovunque.Un contributo più istituzionale è stato dato da due rappresentanti della Polizia di Stato. Ci hanno messo di fronte a quelli che sono i pericoli della rete e i comportamenti corretti da tenere. Ma, più di tante parole, ciò che forse ci ha aiutato a crescere è stata l’emozione che abbiamo vissuto in prima persona. Dopo questa bellissima esperienza ci auguriamo di farne altre perché non è stata una perdita di tempo ma un momento di aggregazione da cui abbiamo imparato molto.

Da alcuni alunni delle classi terze della scuola media “G.Boccati” di Camerino