Nella mattinata di venerdì 25 Marzo 2022 le scuole secondarie di primo grado di Camerino, di Fiastra e di Serravalle, hanno avuto modo di vedere nelle rispettive classi il film “La Ballata dei Gusci Infranti” avente come protagonista Simone Riccioni, attore e produttore del film stesso. Il 27 aprile la scuola ha avuto il piacere di ospitare l’attore che ha incontrato i ragazzi e ha risposto alle loro numerose domande. La pellicola racconta quattro storie di uomini e donne che hanno vissuto l’esperienza del terremoto del 2016 nel territorio dei Monti Sibillini. L’attore marchigiano ha spiegato ai ragazzi che ha voluto fortemente realizzare questo film per lanciare un messaggio di speranza a tutta la popolazione colpita dal sisma. 

A questo incontro hanno partecipato, collegandosi con Google Meet, anche le classi di Serravalle e Fiastra. Simone si è dimostrato fin da subito solare, aperto e ha rotto il ghiaccio presentandosi agli allievi con ironia e disinvoltura. Seppur figlio di marchigiani, non tutti sapranno che è nato in Africa, in Uganda e, per questo motivo, alle medie è stato vittima di bullismo poiché i suoi coetanei maschi lo chiamavano “Mangia-banane”. L’attore ci ha raccontato che all’età di diciannove anni si è trasferito a Milano per frequentare “Scienze motorie e dello Sport” e qui ha avuto modo di muovere i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo. Ci ha svelato, inoltre, che nel corso della sua carriera ha preferito non accettare “certi compromessi” ed offerte di lavoro perché per lui l’onestà e la dignità sono molto più importanti. Dopo questa sua breve ma intensa presentazione, Simone ha iniziato a rispondere alle domande dei ragazzi interessati a capire come fosse nata l’idea del film e la scelta di questo titolo così particolare. L’attore ha spiegato di aver perso a causa del sisma la casa dei sui nonni alla quale era molto legato mentre, per “gusci infranti”, si vuole sottintendere tutto ciò che il sisma ha distrutto: case, certezze, lavoro.  Il film inoltre ha dato la possibilità di far conoscere le Marche al di fuori della nostra Regione, anche se molti spettatori, secondo quello che ci ha svelato l’attore, pensavano fossero luoghi della Toscana. Molte domande riguardavano la scelta del cast, la sceneggiatura, quale fosse il ruolo del “matto del villaggio”, quale filo conduttore collegasse le quattro storie e il significato dei versi di Dante citati nel film. I ragazzi hanno partecipato con interesse mostrandosi attenti, costruendo un attivo dialogo con l’attore. La mattinata si è conclusa con foto, autografi e ringraziamenti nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della pellicola.

Chiara Emiliozzi