Si è svolta il 24 febbraio, nel sagrato della Basilica di San Venanzio a Camerino, ad un anno esatto dallo scoppio della Guerra in Ucraina, una manifestazione pubblica per esprimere vicinanza al popolo ucraino. Hanno promosso l’evento l’Associazione Stella ODV, il Centro sociale «Il Bucaneve», il Movimento giovanile «Pantarei», l’Associazione «A cuore aperto», l’APS Ospedale di Camerino e la Comunità Ucraina locale che ha partecipato numerosa esibendo orgogliosamente la bandiera nazionale.

Sono intervenuti per dare la propria testimonianza alla folta comunità ucraina, che vive a Camerino ormai da 25 anni, e a tutto il popolo ucraino, il vice Sindaco del Comune Antonella Nalli e alcuni rappresentanti delle associazioni promotrici della manifestazione. Infine, ha preso la parola una ragazza ucraina che con toccanti e significative parole, seguite da un minuto di raccoglimento, ha suscitato grande emozione tra i presenti. La manifestazione è proseguita poi all’interno della Basilica con un momento di riflessione e preghiera celebrato dal Parroco Marco Gentilucci, sacerdote che tanto si è speso per aiutare i numerosi ucraini venuti a Camerino immediatamente dopo lo scoppio del conflitto. All’evento ha partecipato anche il Preside prof. Francesco Rosati, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo “Betti” e dell’Istituto Tecnico “Antinori”. In questo anno le due scuole hanno promosso e realizzato con i loro insegnanti tante attività sul tema della guerra e raccontato con un linguaggio adatto all’età degli alunni ciò che sta succedendo in Ucraina, per sensibilizzare i giovani su queste tematiche. Dallo scorso febbraio, inoltre, alcune alunne ucraine frequentano le scuole di Camerino, rendendo così il legame tra la comunità ucraina e la città ancora più forte.

Durante la cerimonia sono stati letti alcuni estratti dall’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco, che riportiamo di seguito. Un invito alla riflessione sulla guerra, generatrice del male e negazione di tutti i diritti.

La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso e che cominciava a dare alcuni frutti. Poiché si stanno creando nuovamente le condizioni per la proliferazione di guerre, voglio allora ricordare a tutti che la guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all’ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli (…). Di fatto, negli ultimi decenni tutte le guerre hanno preteso di avere una “giustificazione” (…).  Dunque, non possiamo più pensare alla guerra come soluzione, dato che i rischi probabilmente saranno sempre superiori all’ipotetica utilità che le si attribuisce. Davanti a tale realtà, oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”. Mai più la guerra! (…). Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussione teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. (Papa Francesco)