Oggi 25 aprile, i ragazzi delle terze medie, accompagnati dai genitori e alla presenza dei loro insegnanti di Lettere Vera Buglioni e Roberto Gubinelli e del Dirigente Scolastico prof. Francesco Rosati, hanno partecipato alla celebrazione della Festa della Liberazione presso il monumento alla Resistenza in viale Giacomo Leopardi.

Dopo l’intervento del Commissario prefettizio che guida la città di Camerino, il dott. Paolo De Biagi, e prima del discorso del presidente della locale sezione dell’Anpi Mario Mosciatti, i ragazzi hanno letto la poesia di Dacia Maraini Dove c’è la guerra, sottolineando «l’assurdità e l’atrocità della guerra, che cancella quella quotidianità che rende la vita semplicemente umana». «A volte ci sentiamo impotenti», hanno aggiunto gli studenti, «e non siamo certo noi ragazzi che possiamo porre fine alle guerre, anche se lo vorremmo tanto, ma se c’è una cosa che possiamo fare è cominciare dal rispetto di chi ci sta accanto, in famiglia, a scuola, con gli amici. Se c’è una cosa che possiamo fare è andare verso l’altro, verso chi ha bisogno del nostro aiuto, della nostra solidarietà, di un nostro sorriso, della nostra accoglienza. Dobbiamo essere consapevoli che ogni nostro atteggiamento positivo contagia chi ci sta accanto, come quando gettiamo un sasso nello stagno e un cerchio ne produce uno più grande e poi uno più grande ancora».

I ragazzi hanno ricordato che in questa giornata è «doveroso fare memoria, memoria di tutti quei giovani che hanno combattuto e sacrificato la propria esistenza per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista e darle un futuro di libertà e di pace». «Uno di questi giovani», hanno proseguito i ragazzi, «è stato il nostro concittadino Gian Mario Fazzini, a cui venerdì scorso l’Istituto Tecnico Antinori, l’istituto che Gian Mario stava frequentando allo scoppio della guerra, ha voluto intitolare una sua aula». E lo hanno ricordato con le parole del fratello Gilberto tratte dalla testimonianza raccolta da Livio Piccioni e Andrea Mulas pubblicata nel volume Per la memoria della Resistenza nel Camerinese.

Successivamente, sempre accompagnati dalla Banda Musicale della città di Camerino diretta dal Maestro Vincenzo Correnti, due di loro hanno deposto una corona ai piedi del monumento alla Resistenza, vicino alla lapide che commemora le vittime, poi la manifestazione è proseguita per le Strade della Liberazione, con la deposizione di fiori sotto le targhe di intitolazione di vie cittadine ai caduti della Resistenza e ai partigiani camerinesi, Ernesto Bergamin, Ennio Passamonti e, appunto, Gian Mario Fazzini.